168) Dentro l’acqua ( Paula Hawkins)

“Dentro l’acqua” è un romanzo scritto da Paula Hawkins e pubblicato a maggio 2017 in Italia da Piemme.
Se avete problemi con l’acqua, se avete conti in sospeso con un fratello, se credete che il maschilismo non sia un difetto e se soprattutto avete letto ed amato “La ragazza del Treno”, l’esordio folgorante di Paula Hawkins, allora questo è il vostro romanzo per l’estate.
Se invece non appartenete a nessuno di queste categorie, allora forse è il caso di utilizzare MasterCard per trascorrere qualche ora piacevole sotto l’ombrellone.

Paula Hawkins è tornata ed ancora una volta dividendo in due opposti e feroci schieramenti, tra chi la considera un’autrice dalle grandi potenzialità e chi invece una perfetta e grandiosa operazione di marketing su grande scala.
Chi vi scrive, due anni fa spinto dalla curiosità lesse il suo primo romanzo, trovandola gradevole, nel complesso ben scritto, ma non facendomi gridare al capolavoro letterario.
“Dentro l’acqua” conferma il mio modesto giudizio sul talento e creatività di Paula Hawkins, evidenziando quanto l’autrice inglese abbia a cuore l’universo femminile e desiderando di raccontarlo scandagliando le diverse e intime sfumature dell’anima e mente. “Dentro l’acqua” ricalca in qualche modo l’impianto drammaturgico de “La Ragazza del treno” portando il lettore dentro la storia dalla prospettiva di una delle protagoniste, nel nostro caso è Julies Abbot , quando il corpo di sua sorella Nel viene trovato in fondo al fiume di Beckford, nel nord dell’Inghilterra, costringendo Julies a fare ciò che non avrebbe mai voluto: mettere di nuovo piede nella soffocante cittadina della loro adolescenza, un luogo da cui i suoi ricordi, spezzati, confusi, a volte ambigui, l’hanno sempre tenuta lontana. Ma adesso che Nel è morta, è il momento di tornare. Di tutte le cose che Julia sa, o pensa di sapere, di sua sorella, ce n’è solo una di cui è certa davvero: Nel non si sarebbe mai buttata. Era ossessionata da quel fiume, e da tutte le donne che, negli anni, vi hanno trovato la fine – donne “scomode”, difficili, come lei -, ma mai e poi mai le avrebbe seguite. Allora qual è il segreto che l’ha trascinata con sé dentro l’acqua? E perché Julies adesso, ha così tanta paura di essere lì, nei luoghi del suo passato? La verità, sfuggente come l’acqua, è difficile da scoprire a Beckford: è sepolta sul fondo del fiume, negli sguardi bassi dei suoi abitanti, nelle loro vite intrecciate in cui nulla è come sembra.
Oltre Julies, a piangere ed interrogarsi sulla misteriosa morte di Nel, c’è anche la figlia Lena, un’adolescente arrabbiata, ferita e decisa a scoprire la verità sulle ultime ore di vita della madre.
Beckord non è affatto una tranquilla cittadina, anzi più si procede nella lettura più lo spettatore non può trovare similitudini con l’atmosfera, i toni e soprattutto con i segreti inconfessabili dei personaggi che hanno reso celebre la cittadina di Twin Peaks ideata da David Linch.
Ogni personaggio di questa storia porta dentro di sé un lutto, un dolore e un segreto che lo fa apparire come possibile sospettato, non solo dell’omicidio di Nel ma di altre donne trovate morte in passato nel maledetto e misterioso fiume. Allo stesso tempo il comune travagliato passato unisce tutti i protagonisti diventano il filo rosso narrativo principale
Paula Hawkins, ispiratasi alla scrittrice svedese Camilla Lackberg che nello scrivere i suoi romanzi gialli alterna efficacemente il presente dell’indagine con flashback del passato, ripropone questo schema vincente nel costruire il proprio impianto. Confermando inoltre la propria peculiarità narrativa di cambiare la prospettiva ad ogni capitolo, dando voce ai pensieri e sentimenti dei diversi e contradditori personaggi.
“Dentro l’acqua” è un romanzo giallo solamente in apparenza, avendo piuttosto un taglio più introspettivo ed esistenziale sulla condizione delle donne in una piccola cittadina.
Il lettore fatica almeno nelle prime due parti su quattro ad entrare in empatia con la storia e i personaggi, essendo la prima troppo dispersiva e i secondi abbastanza stereotipati e già letti. Il romanzo diventa più interessante ed avvolgente nella terza e quarta parte trovando un buon ritmo e pathos incuriosendo il lettore nella lettura fino allo spiazzante e angosciante finale.
“Dentro l’acqua” merita sicuramente d’essere inserito tra le vostre letture estive, magari quando sarete lontani dall’acqua, per essere sani e salvi da qualsiasi tentativo d’emulazione.

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