“La pelle di Elisa” è uno spettacolo teatrale di Carole Frechette, traduzione e regia di Salvo Gennuso con Elaine Bonsangue e Rino Rapisarda.
Cosa sarebbe l’uomo senza Amore? Una vita senza sentimenti e ricordi amorosi è una vita piena? Troppo spesso ci chiudiamo a riccio, impegnati a lottare nel quotidiano con scadenze e tasse finendo per indossare armatura così diventando di fatto zombi.Questa è la storia Elisa(Elaine Bonsangue) giovane donna che vive a Bruxelles che passa la sua vita ad ascoltare e raccontare le vite altrui perché nel farlo è felice e soprattutto la sua pelle non aumenta di spessore. Elisa è una ragazza spigliata, energica, combattiva che non si arrende alla sua “malattia”. La sua pelle è una barriera, un muro che vuole abbattere. Così quando un misterioso ragazzo(Rino Rapisarda) in un bar le svela che per risolvere il problema della pelle, deve vivere e “cibarsi” delle emozioni altrui, diventa un’osservatrice attenta e curiosa del mondo.Lo spettatore così nell’ora di spettacolo ascolta i racconti e gli aneddoti di Elisa e non può non essere coinvolto dalla passione e dalla forza dei ricordi. Varie storie d’amore si alternano con vivacità e divertimento grazie al talento dell’attrice.Non conoscevo Elaine Bonasangue, sebbene sia un volto noto alla mia memoria di teledipendente, e devo dire che mi ha colpito molto. Ho apprezzato il suo talento e la capacità di reggere la scena con disinvoltura e naturalezza con una spiccata“una fisicità”teatrale. Mostra d’avere personalità e carisma riuscendo a dare anima e sostanza al suo monologo, senza mai annoiare il pubblico, nonostante il testo non sempre sia d’aiuto, avendo alcuni momenti di “sottoritmo” e di non facile comprensione.La regia è minimalista, ma efficace, riuscendo ad esaltare il talento e creatività della protagonista. La scenografia è scarna, ma adeguata e in sintonia con la storia e lo spirito dell’opera.Apprezzabile e orecchiabile la colonna sonora. Buona l’intesa tra Bonasangue e Rapisarda nel doppio ruolo di voce narrante e del misterioso ragazzo. Il finale, a sorpresa, è divertente nell’invito allo spettatore ad aprirsi ai sentimenti e alla passione evitando di farsi sommergere dalla pelle.
In replica stasera al Castello Ursino di Catania alle ore 21.
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