115. X-Men – Giorni di un futuro passato

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Il biglietto d’acquistare per” X-Men – Giorni di un Futuro Passato” è :1)Manco Regalato 2)Omaggio 3)Di pomeriggio 4)Ridotto 5)Sempre

“X-Men-Giorni di un Futuro Passato” è un film di del 2014 diretto da Bryan Singer, scritto da Simon Kinberg e ispirato al fumetto “Giorni di un futuro passato” scritto da Chris Claremont e John Byrne. Con: Hugh Jackman, Patrick Stewart, Ian McKellen, Halle Berry, James McAvoy, Michael Fassbender, Jennifer Lawrence, Ellen Page, Peter Dinklage.

Il passato è passato. “Con i se e con i ma non si fa la storia e ne sono piene le fosse”, ci insegnano i proverbi e gli uomini saggi.
E’ possibile cambiare il destino? La natura e l’istinto dell’uomo sono immodificabili? Una sola scelta può influenzare il resto dell’esistenza?
Queste domande sono il fulcro del settimo film sugli X-Men. Confesso d’aver perso qualche puntata della saga, ma il ritorno alla regia di Bryan Singer era per me una garanzia di qualità. Già il titolo “ermetico” invita lo spettatore a prepararsi a fare un viaggio nello spazio e nel tempo, tenendo presente però i precedenti film.
Si parte in un futuro cupo e drammatico dove i mutanti e gli uomini a loro vicini sono braccati e sterminati dalle Sentinelle, robot immuni a qualsiasi potere degli X-Men e determinati ad aprire un epoca per pochi umani eletti.
L’unica speranza per gli X-Men è tornare nel passato ed impedire che vengano create le Sentinelle dallo scienziato Bolivar Trask( Dinklage, il trono di Spade) evitandone anche l’assassinio da parte di Mystica(Lawrence) e la sua conseguente cattura.
L’unico in grado di poter compiere questo viaggio è Wolverine(Jackman) grazie ai poteri psico cinetici di Kitty Pryde(Page). Così Wolverine, catapultato nel 1973, cercherà il prof Xavier(MCAvoy) e Magneto(Fassbender)da giovani, nel futuro alleati nella drammatica guerra di sopravvivenza, ma nel passato divisi da incomprensioni e dall’amore per Mystica.
Inizia così per Wolverine una corsa contro il tempo per cambiare la storia e dare una speranza agli X-Men e cercare di far lavorare insieme i giovani e irruenti Xavier e Magneto.
Lo spettatore segue soprattutto i turbamenti e le angosce del giovane Xavier riluttante ad accettare il suo potere e soprattutto il suo mal d’amore, come un ragazzo qualsiasi.
Il film ha una notevole e coinvolgente potenza visiva e narrativa che trascinano l’attenzione dello spettatore dentro la storia per tutta la proezione.
Seppure la sceneggiatura presenti un inizio farraginoso,dimostra comunque una originalità tematica e una certa creatività e fantasia nello sviluppo. È scritta con un linguaggio semplice e diretto, ma avvolgente e convincente.
I dialoghi, seppure abbastanza scontati e prevedibili, sono ben costruiti e riescono per l’abilità degli interpreti ad emozionare lo spettatore.
La regia di Bryan Singer si dimostra di grande qualità e talento. Riesce a scandire i tempi del racconto con sapienza alternando i toni, ma mantenendo sempre ritmo e intensità. Sono molto belle e intense da vedere le scene di battaglia del futuro e del passato, come sono divertenti le scene di velocità del mutante Quicksilver.
Degne d’apprezzamento sono anche la fotografia e i costumi.
Un cast ricco di premi Oscar e di giovani talenti e di vecchie “volpi” di teatro aggiungono il quid al film.
Meritano una menzione in più le interpretazioni di James McAvoy e Jennifer Lawrence. Singer ha puntato molto sulla coppia e sulla loro complesso rapporto.
I due non deludono e riescono a creare una buona e intensa alchimia . Riescono a dare profondità e introspezione ai due personaggi risultando credibili e convincenti.
Michael Fassbender, che artisticamente non mi entusiasma troppo, è un buon Magneto anche se Mc Kellen resta inarrivabile. E’ il “terzo incomodo” della storia tra McAvoy e la Lawrence, mantenendosi però freddo, spietato e dedito al suo atavico e personale piano di salvezza della sua specie.
Hugh Jackman è apprezzabile in questa nuova versione di Wolverine , meno macho e più “atipico mentore” del giovane Xavier. Un Wolerine maturo e riflessivo che convince e diverte nel complesso.
Il finale, ben costruito, risulta emozionante e potente sia dal punto di vista visivo che narrativo e si fa seguire con interesse anche se l’esito è prevedibile.
“X-Men- Giorni di un futuro passato” riconcilia con questo genere di cinema, regala emozioni e riflessioni e soprattutto ti invita ad avere speranza in se stessi, unico vero artefice del proprio destino.

Vittorio De Agrò presenta la “Notting Hill italiana” con “Essere Melvin”
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