“Tango libre “è un film di Frédéric Fonteyne,con François Damiens, Anne Paulicevich, Sergi López, Jan Hammenecker, Zacharie Chasseriaud .
Come si può fare per spezzare la quotidianità e la monotonia di una vita?
A volte, un hobby o una passione può cambiare tutto.
Se un uomo ama due donne in contemporanea, è considerato” un seduttore”
Ma se una donna amasse tre uomini in contemporanea, come sarebbe definita?
L’amore e la passione per la danza sono i due temi del film.
Nel nostro caso la passione del protagonista, Jean-Cristophe(Damiens) guardia carceraria, è il tango.
Il film presentato nel trailer come drammatico ha fin da subito una vitalità e freschezza visiva.
La prima scena ci mostra una rapina finita tragicamente compiuta da Sergi Lopez e Jan Hammenecker.
Siamo proiettati all’interno di un carcere belga, dove sono rinchiusi i due uomini. .
Dovremmo aspettarci un ambiente cupo, drammatico, claustrofobico, invece il tango è la spinta per un film originale, divertente ed a tratti ironico.
La protagonista femminile è Alice(Paulicevich), una infermiera, amante dei due rapinatori e soprattutto anch’essa ballerina di tango.
Alice e Jean si trovavano per caso, allo stesso corso di tango.
Fra loro nasce subito un feeling, nonostante nella vita reale abbiano ruoli “diversi”
Attraverso gli occhi di Jean, il regista ci mostra la “normale” relazione a tre tra Alice e i suoi amanti.
Un equilibrio raggiunto tra l’incredulità del mondo esterno.
Jean ha come”compagnia” di vita il suo pesciolino rosso.
La solitudine lo spingerà a fare scelte imprevedibili.
Sergi Lopez,marito di Alice, geloso del feeling nato tra la guardia e la moglie, prenderà lezioni di tango in carcere da un altro detenuto, coinvolgendo in poco tempo tutto il carcere
Le scene di ballo tra i carcerati sono divertenti, coinvolgenti e suggestive
I dialoghi sono scarni, semplici, ma incisivi.
L sceneggiatura è originale, ben scritta e cinematograficamente “ariosa”.
François Damiens merita sicuramente menzione per come è riuscito a dare profondità e sentimento al suo personaggio malinconico e solitario
Tutto il cast, in vero, è convincente ed adeguato.
Il finale poetico anche se abbastanza scontato, convince il pubblico
Lo spettatore , coinvolto, danzerà con i protagonisti fino alla fine.
“Tango libre” piacerà a chi crede il ballo muove il mondo, ancora più dell’amore.
Vittorio De Agrò Essere Melvin
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Archivio mensile:febbraio 2014
38. The Monuments men
“The Monuments Men” è un film del 2014 scritto, diretto, prodotto ed interpretato da George Clooney.
Oltre a Clooney del cast fanno parte Matt Damon, Bill Murray, John Goodman, Jean Dujardin, Bob Balaban, Hugh Bonneville e Cate Blanchett.
La pellicola è la trasposizione cinematografica del libro omonimo Monuments Men. Eroi alleati, ladri nazisti e la più grande caccia al tesoro della storia scritto da Robert M. Edsel nel 2009.
Un plotone dell’esercito americano, composto da critici ed esperti d’arte, direttori di musei guidato dal Tenente George Stou(Clooney)t sul finire della seconda guerra mondiale ha il compito di cercare e recuperare ogni opera d’arte rubata dai nazisti per poterle riconsegnarle ai legittimi proprietari e salvarle dalla volontà di distruggerle di Adolf Hitler, nonostante lo scetticismo e diffidenza degli Alleati
Il film sebbene presentato come genere drammatico, a mio avviso, può essere considerato come uno bello ed efficace spot dell’eroismo e patriottismo americano.
Gli americani, oltre ad essere i difensori della Libertà e della Democrazia, sfidarono il nazismo anche nella cultura.
Il film sarebbe andato bene in un epoca pre caduta del Muro di Berlino. Visto oggi, appare retrò e poco coinvolgente soprattutto per il pubblico più giovane
La parata di stelle, tutte all’altezza della situazione, rendono digeribile una storia, seppure vera, altrimenti scontata e prevedibile.
Il film non brilla per ritmo ed intensità, nonostante alcuni momenti tragici.
Lo spettatore segue la storia, ma non si appassiona.
I tedeschi e i Russi sono raffigurati secondo stereopiti.
La regia di Clooney è semplice, ferma, matura.
Cate Blanchett, si conferma in un momento di grazia artistica. Il suo personaggio( impiegata francese di museo) è ben fatto, trasmette emozione e drammaticità.
Intensa e raffinata la scena della cena tra Blanchett e Matt Damon.
Il finale,anche se da “bacio perugina”, piace, perché se si ha un ideale alto e nobile, si può mettere in gioco anche la vita, senza mai pentirsene
“The Monument men” ha il merito di raccontare un aspetto della seconda guerra mondiale che per molti sarebbe stata sconosciuta.
Vittorio De Agrò – Essere Melvin
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37. Sotto una buona stella
“Sotto una buona stella “è un film scritto, diretto, interpretato da Carlo Verdone, prodotto dalla Filmauro di Aurelio e Luigi De Laurentiis , con Paola Cortellesi, Tea Falco, Lorenzo Richelmy
Federico Picchioni (Verdone) è un ricco broker che improvvisamente perde il lavoro, e subito dopo, tragicamente l’ex moglie. È’ costretto a convivere con i due figli e con la nipotina di colore.
Si troverà di fronte a mille difficoltà di adattamento. Diventerà “un mammo”, ma troverà conforto nell’aiuto di una vicina di casa, Luisa Tombolini, una tagliatrice di teste dal cuore d’oro, (Paola Cortellesi)
Verdone con questo film prova a raccontarci le difficoltà esistenziali e materiali di un padre e soprattutto uomo di mezza età , tra malinconia ed ironia.
Il film procede a strappi. Alterna momenti divertenti a fasi noiosi e banali.
E’ una commedia agrodolce che nel complesso risulta godibile, anche se povera d’idee originali.
La sceneggiatura scorre via, senza strappi o colpi d scena.
I dialoghi sono abbastanza realistici e ben costruiti.
Paola Cortellesi si conferma una “Prima Attrice” e “nobilita” il film con il suo talento e verve.
La coppia Verdone-Cortellesi funziona e convince il pubblico.
Bravi i “figli” di Verdone.
Falco e soprattutto Richelmy, a mio avviso, sono la speranza di un ricambio generazionale tra i nostri attori.
Da ricordare, in particolar modo, le scene del “Bacio” e dell’”amplesso” della coppia Verdone- Cortellesi.
Verdone è come un’auto familiare: solido, sicuro, ma non chiedetegli di fare il Gran Premio.
Valido per tutte le stagioni della vita.
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36. Storia d’inverno
Storia d’inverno è un film del 2014 scritto, diretto e prodotto da Akiva Goldsman, con protagonisti Colin Farrell, Jessica Brown Findlay. Russell Crowee e Jennifer Connelly e Will Smith
Questo film segna il debutto alla regia dello sceneggiatore e produttore Akiva Goldsman.
La pellicola è la trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di Mark Helprin, scritto nel 1983.
Peter Lake(Colin Farrel) è un ladro di grande “talento”, adottato da piccolo dal demone Pearly Soames(Russell Crowe) , perché destinato a una carriera criminale.
Ma Lake rifiuta questa scelta e scappa da un Pearly furente. Durante la fuga, Lake conosce Beverly Penn(Findlay), giovane ragazza malata di consunzione.
E’ amore a prima vista tra i due ragazzi
. Pearly cercherà in tutti i modi di divederli, con conseguenze tragiche per i protagonisti.
Il film è una via di mezzo tra fantasy e commedia d’amore, ma il risultato è comunque deludente.
La sceneggiatura è povera di contenuti e noiosa, non ha mai picchi coinvolgenti.
I dialoghi sono scontati e prevedibili,
Il film ha poco ritmo e arranca su ideali retorici , senza alcun tipo di respiro cinematografico
Uscito per San Valentino, con la speranza di trascinare i giovani innamorati, non riesce a scaldare il cuore.
Tutto sembra costruito a tavolino.
Lo spettatore non riesce a farsi coinvolgere dalla storia.
Seppure il cast svolga il compito con professionalità, i risultati restano modesti.
I personaggi appaiono freddi e poco carismatici.
Merita comunque una menzione, Russel Crowe,. Riesce comunque ad essere credibile nel ruolo” del cattivo.
Le sue smorfie facciali sono ben costruite.
Il cameo di Will Smith , nella vesti del Diavolo è ben fatto.
Le scene tra Smith e Crowe sono le parti più riuscite del film.
Impalpabile la presenza della Connelly.
A San Valentino dovrebbe vincere l’amore, non la melassa ad ogni costo.
Vittorio De Agrò – Essere Melvin
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95. Essere Melvin
35. Boss in Incognito – Sconosciuti
34. A proposito di Davis
94. Mal d’Amore – Anno 1994
Consigli di Lettura:
http://www.ibs.it/code/9788863281651/rapicavoli-laura/racconti-parallela-quotidianita.html
http://www.unilibro.it/libri/f/autore-editore-collana/baldacci_beniamino-il_cerchio-c_est_la
http://www.facebook.com/pages/Il-Ritorno-di-Melvin/313768195405616?ref=hl
http://alessialice.wordpress.com/
http://scritpy79.wordpress.com/<