
La prima serie è stata trasmessa su Canale 5, con ottimi ascolti, nel Gennaio del 2012.
Il tredicesimo apostolo è la risposta italiana a X-Files, con una spruzzata di Angeli e Demoni di browniana memoria.
Gli interpreti della serie sono: Claudio Gioè e Claudia Pandolfi.
Il primo è Padre Antinori, incaricato dal Vaticano d’indagare sui casi paranormali o “presunti” miracoli che avvengono nel nostro Paese.
La seconda è la Dott.ssa Claudia Munari, psicologa atea, che affianca Antinori nei vari casi.
La regia è affidata ad Alexis Sweet, acclamato dalla critica per R.I.S Delitti Imperfetti.
La prima serie ha avuto successo per gli innovativi temi trattati da una TV generalista in prima serata, una regia d’avanguardia e una recitazione degna di menzione.
Non poteva mancare, ovviamente, la storia d’amore “impossibile” tra Antinori e Munari, che ha tenuto incollato lo spettatore fino alla fine.
Tutti questi ingredienti hanno portato a una seconda stagione. C’era grande attesa da parte del pubblico, dopo la conclusione”aperta” della prima.
Gli sceneggiatori nella seconda stagione, hanno deciso per un balzo temporale di un anno, piuttosto che riprendere da dove avevamo lasciato il protagonista.
La scelta non è risultata azzeccata.
Lunedì è andata in onda la prima puntata. Lo spettatore fa fatica ad entrare nel ritmo del racconto.
Gioè e Pandolfi si trovano insieme dopo 25 minuti di puntata, dopo che ci è stato raccontato cosa è accaduto ai due nell’ultimo anno
Il “feeling” intenso e spontaneo della prima serie, nella seconda appare”caricaturale”
La sceneggiatura è caotica e frammentaria.
I dialoghi non convincono.
La regia non sempre è all’altezza.
Insomma è stata una falsa partenza, anche certificata dai dati Auditel.
Il tredicesimo apostolo resta nel panorama della fiction italiana una ventata di freschezza e novità, ma ci auguriamo che “la sbornia” della prima serie non abbia fatto perdere il tocco al team di Valsecchi.
La controprova sarà Lunedì prossimo. Incrociamo le dita.